Record europeo per numero di NEET, (not (engaged) in education, employment or training, persone che non studiano, hanno un lavoro o sono in formazione professionale), 120 mila posti di lavoro scoperti ogni mese, tasso di dispersione scolastica ormai al 30%. In Italia il sistema educativo è sotto attacco: accusato di essere poco moderno, di riempire i ragazzi di nozioni ma non di capacità, di non prepararli a sufficienza per il mondo del lavoro.
Dall’altro lato, gli studenti stanno sviluppando una sempre maggiore disaffezione per la scuola. Hanno di fronte un sistema a cui manca il tempo e le risorse per formarli, che non riesce ad entusiasmarli e che non trasmette loro una prospettiva di speranza e possibilità di crescita. Anzi, chi non riesce ad inserirsi nel sistema è considerato un prodotto mal riuscito, i cui deficit sono difficili da affrontare se non addiittura insanabili.
Perchè non riusciamo a motivare gli studenti?
La difficoltà principale degli studenti sta nel muoversi tra scuole, curricula, percorsi formativi, offerte di lavoro tenendo conto delle proprie caratteristiche, capacità, della propria storia e dei propri progetti. In una parola, nella mancanza di orientamento. I ragazzi spesso scelgono i propri percorsi stimolati (se non costretti) dai genitori, o con l’idea di mantenere i contatti sociali. Occorre invece cominciare fin dai primi livelli di studio a stimolare una progettualità per il proprio avvenire.
Giudizi degli insegnanti e test di ingresso non sono strumenti affidabili. Presentano un’istantanea dello studente, non raccontano un percorso e non evidenziano potenzialità e possibilità future. I giudizi in particolare derivano da visioni soggettive, e hanno il potere di annichilire nei giovani l’idea di poter cambiare, fare nuovi progetti e rimotivarsi. O possono sovrastimare le potenzialità dello studente, alimentandone l’autostima ma distorcendo la percezione delle sue effettive capacità.
Supportare le decisioni degli studenti significa anche andare al di là dei propri preconcetti.
Spesso, inoltre, i giudizi rafforzano luoghi comuni negativi su istituti tecnici, professionali e formazione professionale. Questi istituti soffrono spesso di una cronica mancanza di risorse, specie nel Sud, ma sono più capaci di adattarsi alle nuove esigenze del mercato del lavoro e di fare innovazione formativa e tecnologica. Non a caso, gli istituti di formazione professionale sono stati i primi a usufruire delle possibilità del programma Erasmus+, che finanzia mobilità degli studenti per tirocini, sviluppo di partenariati e nuove iniziative di didattica sperimentale.
La scelta scolastica è dunque un momento topico per gli studenti: è l’attimo in cui dà corpo all’ascolto di se stessi e viene data una direzione alla propria crescita, alle proprie passioni. Made for Skills offre attività di supporto all’orientamento scolastico e lavorativo per supportare gli studenti nello sviluppo di quella conoscenza di sé necessaria ad affrontare i cambiamenti con consapevolezza. A ciò unisce attività per favorire la conoscenza del contesto sociale, economico e lavorativo, per favorire scelte consapevoli e ragionate.
Contattaci subito e analizzeremo la tua scuola e i percorsi da essa offerti in modo da proporre un piano di attività e accompagnamento alla scelta capace di dare ascolto alle necessità dei tuoi studenti, migliorare la qualità del loro rapporto con lo studio e renderli più preparati a realizzare i loro progetti di vita.